VITTORIO ROTA E IL TEATRO DEL SUO TEMPO 1864-1945

Presentata la nuova preziosa Edizione degli Amici della Scala 2025.

(a cura di Roberto Tirapelle)

Una doverosa riscoperta quella realizzata quest’anno dalle consuete Edizioni 7 dicembre degli Amici della Scala a cura di Vittoria Crespi Morbio, oggi anche presidente dell’illustre Associazione.

Vittoria Crespi Morbio, esperta di rapporti tra arti figurative e teatro musicale (è storico della scenografia nell’opera lirica), ha curato numerose mostre e realizzato per la collana degli Amici della Scala numerosi volumi fondamentali per la conoscenza di artisti che hanno attraversato le varie epoche leggendarie del teatro milanese e non solo.

Corredato da un ampio apparato iconografico, VITTORIO ROTA E IL TEATRO DEL SUO TEMPO 1864-1945 intende riportare alla luce l’interprete di un’epoca gloriosa per il melodramma. 

(dal PARSIFAL di Wagner, Scala, direzione Serafin, 1914)

Vittorio Rota (Pomponesco, 1864 – Parma, 1945) entrò alla Scala nel 1887 come apprendista di Carlo Ferrario e fu per trent’anni lo scenografo “ufficiale” del teatro milanese, firmando centinaia di spettacoli, in autonomia o insieme ai colleghi Angelo Parravicini, Mario Sala, Carlo Songa e Antonio Rovescalli.

Il suo luminoso pennello, la sua fedeltà alle fonti storiche e il suo pragmatico realismo han-no accompagnato una stagione ricca e complessa, nella quale la Scala è stata guidata da glo-riosi direttori come Toscanini, Serafin, Marinuzzi, ma che ha pure conosciuto il dramma della guerra e la necessità di serrare le porte del teatro per mancanza di fondi.

(Teatro Colon, Buenos Aires, 1910)

Quando poi le istituzioni americane come il Metropolitan di New York o il Colón di Buenos Aires ampliarono la geografia del mondo musicale, Rota si trovò a fornire scene e fondali da caricare sui transatlantici per le nuove destinazioni. La soffitta in via Filodrammatici, dove erano ospitati i laboratori scaligeri di scenografia, diventava così una fucina di Vulcano ir-radiante l’immaginario visivo di due continenti.

(NEW YORK, Metropolitan Opera House. Il teatro nell’antica sede a Broadway, tra la 39ª e la 40ª Strada, 1905)

La sua vicenda umana e artistica è il filo conduttore di un affresco che riunisce tutti gli aspetti, pittorico, produttivo, tecnico, politico, sociale, di un’epoca decisiva per comprende-re la nascita e lo sviluppo del moderno teatro d’opera.

Vittorio Rota, pittore e scenografo, lavorò anche per il Teatro dell’Opera di Roma. 

(da PAGLIACCI di Leoncavallo, Metropolitan, 1915)

Scheda tecnica

Vittorio Rota e il teatro del suo tempo 1864-1945

Grafiche Step Editrice — Parma, 2025 Lingue: Italiano / Inglese Pagine: 570 · Immagini: 280

Il volume è disponibile presso le librerie e online a partire dal mese di dicembre 2025.

(Si ringrazia Chiara Grimaldi – Amici della Scala)